

Funzionalità, accessibilità, efficienza e design sono solo alcuni dei motivi che spingono a valutare la sostituzione di un ascensore condominiale. Si tratta di un intervento rilevante, che richiede una pianificazione attenta e il coinvolgimento di tutti i condomini. Le domande più frequenti riguardano: quando è opportuno sostituire l’impianto, quali benefici comporta e come vengono ripartiti i costi tra i proprietari.
Scegliere di installare un nuovo ascensore significa offrire ai condomini un servizio più affidabile, efficiente e confortevole, dotato di una cabina moderna, porte automatiche e sistemi di sicurezza evoluti. I modelli di ultima generazione consentono inoltre di ridurre i consumi energetici e di migliorare la sostenibilità dell’edificio, con vantaggi economici nel tempo. La decisione di procedere con una sostituzione dell’impianto nasce da una valutazione tecnica che considera diversi aspetti:
La sostituzione di un impianto ascensore in condominio deve rispettare il quadro normativo del D.P.R. 30 aprile 1999 n. 162, aggiornato dal D.P.R. 10 gennaio 2017 n. 23 che recepisce la Direttiva 2014/33/UE, che disciplina l’installazione, l’esercizio, la manutenzione e le verifiche periodiche degli impianti ascensori per tutelare sicurezza, efficienza e conformità legale.
La durata media di un ascensore condominiale può estendersi a 35 anni, ma è condizionata da elementi quali la qualità dei materiali, l’intensità d’uso, l’ambiente dove è collocato e l’efficacia della manutenzione. Un impianto ben mantenuto e aggiornato tecnologicamente può superare la media di vita stimata, garantendo prestazioni ottimali ed una maggiore sicurezza.
Il percorso per sostituire un ascensore condominiale si articola in diverse fasi fondamentali, che riguardano:
Durante questa fase si analizzano lo stato tecnico dell’impianto, la frequenza di guasti, l’efficienza energetica e la conformità normativa, al fine di stabilire se sia preferibile una sostituzione completa oppure un intervento di modernizzazione mirato.
L’amministratore convoca l’assemblea condominiale per presentare il progetto di sostituzione, i preventivi, le modalità di ripartizione dei costi e le tempistiche, dopodiché si procede alla progettazione tecnica e all’ottenimento delle autorizzazioni edilizie e urbanistiche necessarie.
Per gli interventi finalizzati all’eliminazione delle barriere architettoniche è previsto il Bonus 75%, un’agevolazione che permette di recuperare fino a 40.000 euro per unità immobiliare, suddivisi in cinque rate annuali di pari importo.
La ripartizione delle spese per l’ascensore tra i condomini che ne fanno uso è disciplinata dall’articolo 1124 del Codice Civile, il quale definisce criteri di divisione basati su equità e proporzionalità all’effettivo utilizzo dell’impianto. In base a tale norma, le spese vengono suddivise in due parti: il 50% secondo i millesimi di proprietà, che rappresentano la quota di possesso di ciascun condomino sulle parti comuni, e il restante 50% in funzione dell’altezza del piano dal suolo, poiché chi abita ai piani superiori beneficia dell’ascensore con maggiore frequenza rispetto a chi risiede ai livelli inferiori.
Un impianto che funziona correttamente riduce il rischio di guasti improvvisi, evita disagi ai residenti e assicura l’accessibilità anche a persone anziane o con mobilità ridotta. Inoltre, un ascensore ben mantenuto consuma meno energia, preserva il valore dell’immobile e rispetta le normative di sicurezza previste dalla legge. Se stai cercando un partner serio, affidabile e professionale per garantire l’efficienza del tuo ascensore condominiale, contatta Impianto Sicuro. Grazie ad interventi mirati, manutenzione costante e soluzioni personalizzate, il team di esperti assicura impianti sempre performanti, sicuri e conformi alle normative.